"Le fortune del Capitano Blood", pubblicato un anno dopo lâuscita del film incentrato sullâomonimo personaggio (1936), raccoglie sei nuovi racconti che, nelle intenzioni di Sabatini, non avrebbero dovuto costituirsi come sequel del fortunato "Captain Blood" (1922), bensĂŹ come avventure indipendenti, ambientate nel periodo in cui il protagonista si dĂ alla pirateria nei mari caraibici. Che dire, quindi, se non abbozzare un profilo del protagonista di tali avventure? Lâirlandese Peter Blood â personaggio puramente fittizio â è un medico ed ex avventuriero che, poco prima della Gloriosa Rivoluzione (1688), è accusato ingiustamente di aver preso parte a una ribellione contro re Giacomo II. Deportato alle Barbados insieme ad altri esuli, riuscirĂ tuttavia a fuggire e a diventare un pirata. Fra mille peripezie e colpi di scena, si intende...
Rafael Sabatini (1875-1950) nasce a Jesi, figlio di due cantanti dâopera rispettivamente italiano e inglese. Cresciuto dunque in un ambiente cosmopolita, diviso fra Inghilterra, Portogallo e Svizzera, giĂ a diciassette anni padroneggia cinque lingue. Inizia a scrivere i primi racconti attorno ai ventâanni, anche se il primo vero successo lo avrĂ solo col romanzo "Scaramouche" (1921). Da allora produrrĂ romanzi a un ritmo notevole â anche uno allâanno â creandosi un nutrito seguito di lettori fedeli, grazie anche a libri come "Captain Blood" (1922), "Bellarion the Fortunate" (1926) e "Venetian Mask" (1937). La scelta di scrivere in inglese, come ammesso da lui stesso, sarebbe dipesa dal proposito di emulare la ricchissima letteratura di etĂ vittoriana.