Nella Venezia del Settecento, una bottega del caffè è il crocevia di esistenze e destini, il luogo dove si intrecciano vizi, passioni e ridicole miserie umane. Ridolfo, il gestore onesto, cerca di portare avanti il suo lavoro con dignità, ma attorno a lui pullula un mondo di personaggi indimenticabili: il Don Giovanni fallito e giocatore d'azzardo di Eugenio, travestito da "Cavaliere" per impressionare; la moglie Vittoria, disperata per le sue assenze e i suoi debiti; il losco trafficone Pandolfo, pronto a sfruttare ogni occasione; e il poeta sbruffone e parassita, che vive alla giornata.
Attraverso le loro vicende, Goldoni dipinge un affresco vivace e spietato di una società in cui l'onore è solo apparenza, l'amore si confonde con il possesso e il denaro diventa il vero motore delle azioni umane. Partite a carte truccate, tradimenti, inseguimenti notturni e piani meschini: "La bottega del caffè" è molto più di una semplice commedia di ambiente, è una tragicommedia dei caratteri, un'indagine morale condotta con il sorriso sulle debolezze che accomunano l'umanità.













