In questo seguito di "Il papa del mare", Ibåñez ci trascina nella Roma del Quattrocento. Se nel precedente romanzo il ruolo di narratore â alla stregua di una novella Sherazade â era riservato al poeta Claudio Borja, stavolta Ăš suo zio, Baltasar Figueras, a raccontare della turbolenta ascesa della famiglia Borgia in unâItalia rinascimentale. La CittĂ Eterna, dopo un millennio di sonno, sembra essere ritornata ai fasti dellâantichitĂ , inchinandosi nuovamente ai piedi della dea Venere, in un turbine di edonismo e di amore per la vita. Romanzo vivido, movimentato e appassionante, "Ai piedi di Venere" vi conquisterĂ con la sua prosa brillante e col fascino di una storia immortale...
Vicente Blasco Ibåñez (1867-1928) nasce a Valencia da una famiglia di commercianti aragonesi. Seppur laureato in legge, non eserciterĂ mai la professione forense, preferendo di gran lunga dedicarsi alla letteratura, alle avventure sentimentali e, soprattutto, alla politica. Egli Ăš infatti attivo, fin da giovane, nel fronte repubblicano, finendo piĂč volte vittima della censura monarchica e cadendo anche in unâimboscata quasi fatale. Grande estimatore di Miguel Cervantes, Ibåñez si contraddistingue per una prosa energica, che dĂ ai suoi molti lavori, fra romanzi, racconti e reportage di viaggio, una solida fama anche a livello internazionale. Alcune sue opere, come "Sangue e arena" e "I quattro cavalieri dellâApocalisse", vedranno anche delle trasposizioni cinematografiche. Ă noto, inoltre, per aver corretto il testo di "Noli me tangere", capolavoro del coevo autore filippino JosĂ© Rizal.