Pubblicato per la prima volta nel 1905, "Conchiglie" è una raccolta di racconti che sembra essere sbucata dall’immensità ineffabile del mare. Disposti come tante conchiglie, come a voler formare una giustapposizione giocosa fra linee curve e rette, i presenti testi spaziano dal tedio dell’alta società alle preoccupazioni di una giovane donna in cerca di lavoro. Difficile dimenticare novelle come "Socialismo Sport" o "L’educazione di Rosina", intrise di uno humour delicato, espresso sottovoce, ma sepolto al di sotto di un solido strato di malinconia. Una celebrazione della vitalità, della bellezza di essere parte del mondo, assolta tuttavia con quel senso di meraviglia tipico di una grande scrittrice come Neera, la quale, con la propria sensibilità, sembra volerci ricordare di non dare mai nulla per scontato, ma di continuare sempre a sorprenderci.
Anna Maria Zuccari (1846-1918) nasce a Milano in una famiglia benestante. Rimasta orfana di madre e poi di padre dovrà trasferirsi da due zie, sopportando notevoli ristrettezze economiche. Nel 1871 sposa il banchiere Emilio Radius, col quale mette al mondo due figli. Negli stessi anni esordisce come scrittrice, pubblicando novelle sulle più importanti riviste letterarie e stringendo legami con i maggiori autori veristi (Verga, Capuana). È autrice di ben ventidue romanzi, fra cui "Il marito dell’amica" e "Crevalcuore", oltre che di un libro di memorie, dal titolo "Una giovinezza del secolo XIX".