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L'inferno confina con Dio

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"Lei lo fissava turbata, scavata in un disagio lontano che la prendeva lentamente per i capelli per trascinarla verso quel maschio bello e odioso che poteva pagare e poteva piacere. L’odio di lui la colpì al viso come una staffilata. Quel maschio doveva essere mondato come una pannocchia di granoturco; poi sarebbe stato buono da mangiarsi, a tutte le ore, meglio di notte, senza lume di luna, sulla carne ardente della terra oscura, sotto il fiottare di venti arcani, infiniti...".

Sullo sfondo di una Seconda guerra mondiale che incombe spietata su tutto, una Sicilia rurale e antica, dalle eco ancestrali di violenza bruta, brulica di passioni smodate che ardono fra le sterpaglie gonfie di cicale d’agosto. La vecchia faida fra la famiglia di Matteo Capece e i fratelli Sciortino si sovrappone alle inevitabili contingenze belliche, ma anche all’arrivo di una prostituta palermitana dal fascino indescrivibile. Franco Enna, in una delle sue più dense prove narrative, costruisce una vicenda dai contorni quasi universali, che seduce e atterrisce allo stesso tempo, riportandoci alle cellule elementari di tutte le più grandi storie: amore, gelosia, guerra, spiritualità, si accavallano in un tutt’uno, in una Sicilia che non è mai stata così verosimile.

Francesco Cannarozzo, meglio noto come Franco Enna (1921-1990), è stato uno dei maggiori scrittori di fantascienza italiani, nonché un celebrato anticipatore del giallo contemporaneo. Nato a Castrogiovanni, trascorre la giovinezza a Enna – città in cui farà anche la conoscenza di Andrea Camilleri – per poi trasferirsi a Milano in cerca di fortuna. Impiegato come direttore dell’ufficio stampa dei periodici Mondadori, dal 1955 inizia a pubblicare i primi romanzi di fantascienza per la collana Urania. Essendo uno degli unici scrittori italiani attivi nel genere, diventa ben presto un punto di riferimento per tutti gli appassionati nostrani. L’invenzione del fortunato personaggio del commissario Sartori, poi, lo renderà anche un affermato giallista. Fra i suoi romanzi più noti si possono citare l’esordio "L’inferno confina con Dio" (1952), "Preludio alla tomba" (1955), "Panico al Polo" (1958) e "La bambola di gomma" (1971).