Ne 'La canzone di sempre e di mai', romanzo del 1931, troviamo tutti quei temi che hanno reso Guido da Verona lo scrittore di maggior successo commerciale degli anni Venti, nonché capostipite del romanzo d'appendice e della letteratura erotica italiana: l'amore nelle sue molteplici sfaccettature come gioco di chiaroscuri tra le emozioni umane; il fascino proibito eppure essenziale delle fantasie intime ed erotiche; l'importanza del diritto umano alla libertà di pensiero. Guido da Verona ci porta indietro nel tempo e con uno stile leggero e privo di manierismi, da arguto scrittore alla moda, non solo svela le fantasie snob e vagamente erotiche della borghesia della sua epoca, ma riesce a guidarci con trasporto e coinvolgimento all'interno dei labirinti sentimentali degli esseri umani.
Guido da Verona, pseudonimo di Guido Verona (1881 – 1939), è stato un poeta e scrittore italiano. Fervente ammiratore di Gabriele D'Annunzio, fu capostipite del romanzo d'appendice e della letteratura erotica, genere grazie a cui diventò lo scrittore di maggior successo commerciale negli anni Venti del Novecento. Firmatario del 'Manifesto degli intellettuali fascisti' nel 1925, nel 1929 pubblicò una parodia dei 'Promessi Sposi' in cui criticava Alessandro Manzoni per essere troppo paternalista, ragione per la quale tolse dal romanzo tutti gli elementi da lui considerati manieristici e futili per sostituirli con passaggi erotici e satirici.