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Io accuso

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"Io accuso" è una lettera scritta nel gennaio 1898 dallo scrittore francese Emile Zola in reazione all’affare Dreyfus, un caso che sconvolse la società francese del tardo XIX secolo. In questo testo Zola rivolge un appello pubblico all’allora presidente Félix Faure. Afferma che Alfred Dreyfus, un ebreo alsaziano, è stato ingiustamente accusato di aver divulgato informazioni alla Germania. Egli riprova la sentenza che condanna Dreyfus all’ergastolo sull’Isola del Diavolo nella Guyana francese. Accusa il governo francese di incarceramento illecito e di antisemitismo. Zola sa bene che, scrivendo questo testo, sta andando contro la legge del 1881 sulla libertà di stampa e che lui stesso sarà chiamato in giudizio per questo motivo. Eppure la sua lettera ha successo e la sentenza di Dreyfus viene rivista pochi mesi dopo.

A causa dell’impegno del suo autore e dei risultati che ha portato, questo testo di Zola simboleggia il potere della stampa nella difesa dei diritti umani e della verità.

Emile Zola (1840-1902) è uno degli scrittori francesi più conosciuti nel mondo. Fu uno dei padri fondatori del movimento letterario del Naturalismo francese. Attivista, si impegnò molto per la causa sociale e utilizzò i propri testi per svelare le sgradevoli verità del XIX secolo. Tra gli altri temi, scrisse di povertà, prostituzione e ipocrisia. Zola era anche un giornalista e utilizzava le sue ricerche giornalistiche anche nella narrativa. Il suo stile è diretto e privo di fronzoli.

È meglio noto per il suo Ciclo dei Rougon-Macquart, composto da 20 episodi scritti tra il 1871 e il 1893. Ogni romanzo può essere letto individualmente e descrive la vita nella Francia del Secondo Impero attraverso la storia di una famiglia. I romanzi più celebri in questo ciclo sono "Nanà" e "Germinale". Zola è anche noto per il suo "Thérèse Raquin".