Peter Lime è un fotografo. Un paparazzo, per la precisione, appena arrivato in Costa Brava con l’obiettivo di scattare una foto che cambierà per sempre il corso della sua vita. Allo stesso tempo, un’altra immagine, questa volta di un’enigmatica donna, riemerge dal passato del fotografo danese. Apparentemente non vi è nessuna connessione tra le due foto, ma un efferato omicidio spinge Lime ad interrogarsi su un possibile collegamento, la cui ricerca lo porterà da Madrid alla Danimarca della sua infanzia e dall’ex Repubblica Democratica Tedesca fino ad una gelida Mosca.
Leif Davidsen (1950) è uno tra i più popolari autori danesi. Fa il suo debutto in radio negli anni Settanta come giornalista freelance, lavoro che lo porta a viaggiare spesso e che sarà fonte di ispirazione per i suoi thriller politici. Davidsen si afferma come scrittore negli anni Novanta, vincendo nel 1991 il prestigioso premio letterario danese De Gyldne Laurbær. Le sue opere descrivono spesso la condizione dell’uomo contemporaneo in un mondo politico in continua evoluzione.
