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Eh… la vita

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“Sette anni di carcere per lui, sette anni di austera solitudine per lei, avevano ammortito, se non dissipato interamente, i sentimenti di odio e di sdegno da cui erano state travolte le loro giovani vite. E le esortazioni, i buoni uffici dei parenti e degli amici avevano finalmente ottenuto che il pentimento e il perdono iniziassero un’esistenza nuova per quelle due sventurate creature”.

Giustamente ricordato come il padre – insieme a Giovanni Verga – del Verismo, Luigi Capuana non è stato solamente un originale romanziere, ma anche un sensibilissimo autore di novelle, di cui “Eh… La vita!” costituisce un campione fondamentale. Storie di solitudini, di maldicenze e di miseria, ma anche di amore, fede e idealismo, che scaveranno senz’altro un solco profondo nel cuore di tutti i lettori e lettrici che vi si avventureranno…

Luigi Capuana (1839-1915) nasce a Mineo da una famiglia di agiati possidenti terrieri. Considerato, insieme a Giovanni Verga, il principale esponente del Verismo, ha vissuto a lungo tra Firenze, Roma e Milano, divulgando l’estetica del Naturalismo francese attraverso una febbrile attività come critico teatrale e letterario, scrivendo sulle maggiori riviste dell’epoca (Corriere della Sera, Fanfulla della Domenica). Dopo aver esordito, nel 1867, con la novella “Il dottor Cymbalus”, pubblica alcuni veri e propri capolavori del Verismo, fra cui “Giacinta” (1879), “Profumo” (1890) e le due raccolte di novelle “Le appassionate (1893) e “Le paesane” (1894). Avvicinatosi nel frattempo allo spiritualismo, trascorrerà gli ultimi anni di vita a insegnare lessicografia e stilistica all’Università di Catania.