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Gli scamiciati

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Pubblicato nel 1881, a distanza di due anni da "Milano sconosciuta", "Gli scamiciati" ne rappresenta a tutti gli effetti una sorta di continuazione. Se già nella precedente opera Valera aveva raccolto i propri reportages per descrivere dettagliatamente l’esistenza del sottoproletariato urbano milanese, questo libro ci propone ora un autentico viaggio-inchiesta lungo il Naviglio, a bordo di un’umile imbarcazione che trasporta Nosetti e la sua banda di ladruncoli. Alla stregua di una piccola Odissea, "Gli scamiciati" racconta le peripezie e le avventure di un gruppo di disperati, sullo sfondo di una Milano che cambia ma che, alla fin fine, rimane sempre la stessa metropoli di sempre: terra di iniquità, di conflitti sociali e di malcostume.

Paolo Valera (1850-1926) nasce a Como da una modesta famiglia di lavoratori. Sposati molto presto gli ideali progressisti, nel 1866 si arruola nell’esercito garibaldino per prendere parte alla Terza Guerra d’Indipendenza. Considerato fra i massimi esponenti della seconda Scapigliatura, Valera fonda varie riviste d’ispirazione socialista, che lo costringeranno anche ad alcuni periodi di esilio all’estero, e si afferma come giornalista e autore di romanzi a sfondo verista e naturalistico. Le sue opere più note sono "Milano sconosciuta" (1879), "Gli scamiciati" (1881), "Amori bestiali" (1884) e "La folla" (1901). Poco prima di morire, ridotto ormai a una condizione di indigenza, scrive una controversa biografia di Mussolini, che desterà reazioni violente sia da parte del regime che del fronte socialista.