Pubblicato nel 1937 dalla S.E.I. di Torino, "Racconti di Toscana" raccoglie alcuni fra gli episodi più vivaci della nutrita produzione letteraria di Giuseppe Fanciulli. Nell’arco di tredici racconti – accomunati da un gusto tipicamente fiorentino per l’ironia – l’autore allestisce altrettanti piccoli universi narrativi, che si imprimono nella memoria del lettore col loro tono trasognato, divertito e leggero. È sufficiente leggere "La leggenda del rododendro", o "Un po’ di azzurro", per apprezzare appieno la varietà tematica – nonché stilistica – di una raccolta che sembra fatta per essere apprezzata ancora di più, a distanza di quasi un secolo dalla sua stesura. Che dire, se non invitare chi legge a tuffarsi in una Toscana a tratti inedita, nuova e antica allo stesso tempo, per godere di un libro così straordinario...
Giuseppe Fanciulli nasce a Firenze nel 1881. Nel 1906 si avvicina per la prima volta alla narrativa per l’infanzia, iniziando un lungo sodalizio con Luigi Bertelli al Giornalino della Domenica. Alla morte dell’amico, Fanciulli – il cui pseudonimo è in questo periodo "Mastro Sapone" – ne assume la direzione dal 1920 al 1924. Noto soprattutto per aver scritto le biografie per ragazzi di Italo Balbo e Don Bosco, Fanciulli ha scritto altri libri di successo come "Gente Nostra" e "La testa di Spinacino". Muore a Castelveccana, nel varesotto, nel 1951.