Ultimato nel 1880 e dedicato allâamico Edmondo De Amicis, "Il diavolo" è un saggio critico incentrato sulla figura multiforme del Diavolo. In uno sfoggio di grande erudizione, che non cede mai, tuttavia, alla piĂš vanesia ostentazione, Arturo Graf ci accompagna per mano alla scoperta di questa figura emblematica e terribile. Con un occhio di riguardo al Medioevo, che Graf ha studiato approfonditamente e che conosce quindi molto bene, lâopera si muove sui binari della cultura popolare, rivelando superstizioni, credenze e timori dei nostri piĂš remoti antenati. Satana è cosĂŹ restituito come lo specchio della societĂ , come il filtro culturale per accedere ad una percezione complessiva di quel che ci qualifica a tutti gli effetti come esseri umani. Una lettura densa di riferimenti, che offre a chi vi si approccia un variegato universo di suggestioni...
Arturo Graf (1848-1913) nasce ad Atene da padre tedesco e madre italiana. Dopo unâinfanzia e unâadolescenza di peregrinazioni (Trieste, BrÄila, Napoli), nel 1870 si laurea in Legge. Per un certo periodo esercita il commercio nella stessa BrÄila, cittĂ romena in cui vivono dei suoi zii, per poi ricevere lâabilitazione allâinsegnamento della Letteratura Italiana. Negli anni successivi, quindi, ottiene varie cattedre, da Roma a Torino (cittĂ in cui risiede definitivamente dal 1882). Graf si distingue in questi anni come critico attento e uomo dal grande spirito dâiniziativa: fonda il Giornale storico della Letteratura Italiana e collabora con le riviste Critica Sociale e Nuova Antologia. Conosciuto soprattutto come autore di versi ("Lâultimo viaggio di Ulisse", "Dopo il tramonto"), nel 1901 pubblica "Il riscatto", suo unico romanzo, in cui emerge nitidamente quella dialettica fra spiritualismo e razionalismo che caratterizza lâintera sua poetica.