Con una coraggiosa alternanza fra i toni cupi della tragedia a quelli brillanti di una commedia, lo "Ione" mette in scena l'incontro della principessa ateniese Creusa con il figlio adolescente, da lei abbandonato alla nascita per tenere segreto lo stupro di cui è stata vittima. Autore della violenza è Apollo che ha salvato il bambino e lo ha fatto crescere nel suo santuario di Delfi, al riparo dal male. Il riconoscimento tra madre e figlio, voluto dalla provvidenza divina ma favorito dal caso, garantisce alla fine la felicità dei protagonisti, sebbene permangano su di loro ombre inquietanti. Con la sua drammaturgia qui Euripide dissacra il mito di fondazione di Atene e della stirpe ionica, dimostrandosi autore controcorrente per eccellenza nella sua epoca.
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