Strepsiade è un padre pieno di debiti a causa dei vizi del figlio, giocatore e nullafacente. Deciso a farsi insegnare come difendersi e vincere tutto con la forza della parola, Strepsiade si reca da Socrate e dai Sofisti che, come un coro di Nuvole spiega ed esemplifica, sanno insegnare come disquisire e vincere ogni partita. Il vecchio però fatica a capire e si fa sostituire dal figlio, che assiste al diverbio tra Discorso Migliore e Discorso Peggiore, ove prevale il secondo. Strepsiade si rende presto conto che il figlio ha imparato assai bene a prevaricare su tutto e tutti, padre compreso. Arrampicatosi allora sul tetto della scuola, dà fuoco a tutto. Le Nuvole, nell'inscenare il diverso impatto della "scuola" socratica sul "vecchio" contadino inurbato e indebitato e sul figlio dissipatore e "moderno", si fanno specchio del conflitto fra tradizione e modernità, tra suggestioni della "nuova cultura" e fedeltà ai valori della polis.
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