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Dio e l'uomo

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"Don Bernardino Visconti non aveva ancora oltrepassato lo stadio della giovinezza, sebbene sulla sua fronte procellosi pensieri avessero scavato solchi prematuri. Il suo viso era pallido come il marmo di più secoli, e risaltavano su quel fondo i capelli e gli occhi nereggianti...".

In una Lombardia seicentesca, dall’impronta squisitamente manzoniana, il governo spagnolo si scontra con gli interessi della Serenissima Repubblica di Venezia. Al confine fra i due stati, però, si erge un castello che ha assunto una fama quasi leggendaria: è la rocca di Brignano, dimora di uno dei personaggi più famigerati dell’epoca, colui che nei "Promessi Sposi" porta l’epiteto di "Innominato". Don Bernardino – questo il suo nome – è noto per aver condotto una vita di brigantaggio e disonestà, ma anche per aver abbracciato la fede negli ultimi anni della sua esistenza. Sul suo cammino, quindi, incontrerà alcuni grandi protagonisti della vita religiosa del tempo, come fra Paolo Sarpi e il cardinale Federico Borromeo. Un romanzo imperdibile, specialmente per chi abbia amato il mondo descritto da Alessandro Manzoni nel suo capolavoro "I promessi sposi".

Luigi Gualtieri (1827-1901) nasce nel comune romagnolo di Saludecio da una famiglia della piccola borghesia. Avviato agli studi giuridici, nel 1848 lascia l’Università di Bologna per trasferirsi a Milano, dove entra in contatto con l’ambiente letterario e inizia a pubblicare i primi testi. Il matrimonio ventennale con la celebre attrice Giacinta Pezzana – conclusosi nel 1883 a causa dei continui debiti di gioco – terrà Gualtieri in stretto contatto con la scena creativa italiana ma, trovandosi sempre più isolato, dovrà trascorre i suoi ultimi anni insegnando letteratura italiana in un liceo di Sanremo. Luigi Gualtieri è noto soprattutto come librettista e autore di romanzi storici. Fra i suoi titoli più noti si possono citare "Storia milanese del tempo dei Galli" (1857), "L’Innominato" (1857), "Lo spiantato" (1863) e "I Piombi di Venezia" (1867).