La storia di Aligi e di Mila di Codra, figlia dello stregone Iorio, si colora delle tinte fosche e violente della passione prima di diventare apoteosi dell'amore votato al sacrificio estremo. Per sfuggire a una torma di mietitori ubriachi di lussuria e di vino, Mila, «putta di fienile e di stabbio», cerca riparo nella casa dove il pastore Aligi sta celebrando le proprie nozze. E vi porta scompiglio e dolore. In preda a un amore mistico per la fanciulla, il giovane sceglie di vivere con lei in castità e solitudine sulla Maiella, fino al giorno in cui suo padre, il prepotente e autoritario Lazzaro, si presenta a reclamare la donna scatenando la furia omicida del figlio. Condannato a una morte infamante, Aligi viene salvato da Mila, che assume su di sé ogni colpa e si immola tra le fiamme. In questa favola arcaica, considerata il suo capolavoro drammaturgico, D'Annunzio si misura con i grandi archetipi del teatro classico - la forza eversiva del "diverso", il conflitto tra padre e figlio per il possesso della donna, la potenza del sacro - sullo sfondo di un Abruzzo selvaggio non più tratteggiato con l'occhio del verista ma riscoperto e trasfigurato nella sua ancestrale grandezza.
Laudi : Maia - Elettra - Alcyone - Merope - Asterope
D'Annunzio Gabriele
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