Tra gli splendori decadenti di una Roma umbertina e le ambizioni della nuova Italia, si consuma il dramma intimo e mondano di Teresa Uzeda. Figlia della severa e bigotta principessa di Francalanza, Teresa crede di aver trovato nella fuga dalla Sicilia e in un matrimonio d'amore la libertà dalla sua famiglia opprimente. Trasferitasi nella capitale, viene travolta dai vortici della vita mondana, dai salotti letterari e dalle apparenze di una società nuova, che sembra aver dimenticato i rigidi codici dell'aristocrazia provinciale.
Ma l'eredità degli Uzeda è un marchio indelebile. L'ipocrisia, l'orgoglio e l'incapacità di amare che ha respirato in famiglia la perseguitano, minando la sua felicità coniugale e le sue ambizioni di donna moderna. Attraverso il suo sguardo, De Roberto smaschera le vanità e le meschinità di un'epoca, mostrando come le catene della stirpe siano più forti di ogni illusione di riscatto.
Tassello fondamentale della trilogia che comprende "I Viceré" e "L'Imperio", "L'Illusione" è un romanzo di straordinaria finezza psicologica. Un affresco lucido e disincantato sulle donne e sugli uomini di fine Ottocento, sospesi tra vecchi obblighi e nuovi desideri, in un'Italia dove tutto cambia perché nulla cambi davvero.











