Pubblicato nel 1938 col titolo "The Lost King", "Il re scomparso" non è un semplice romanzo storico, bensì una vera e propria ucronia, volta a garantire una contro-storia – un po’ meno drammatica della realtà – allo sfortunato Louis-Charles de Bourbon, ultimo delfino di Francia morto a soli dieci anni, nel 1795, a causa delle dure condizioni in cui i repubblicani lo avevano tenuto prigioniero dopo il ghigliottinamento del padre (re Luigi XVI, morto a Parigi nel 1791). In questa brillante rivisitazione dei fatti storici, Rafael Sabatini ipotizza che il giovane erede al trono sia riuscito a scappare, rifugiandosi in Svizzera fino alla maggiore età . Approfittando del breve esilio di Napoleone all’isola d’Elba, l’ormai adulto Luigi XVII fa un effimero tentativo di riappropriarsi del trono, anche se ben presto dovrà rinunciare a ogni velleità di regnare sulla Francia...
Rafael Sabatini (1875-1950) nasce a Jesi, figlio di due cantanti d’opera rispettivamente italiano e inglese. Cresciuto dunque in un ambiente cosmopolita, diviso fra Inghilterra, Portogallo e Svizzera, già a diciassette anni padroneggia cinque lingue. Inizia a scrivere i primi racconti attorno ai vent’anni, anche se il primo vero successo lo avrà solo col romanzo "Scaramouche" (1921). Da allora produrrà romanzi a un ritmo notevole – anche uno all’anno – creandosi un nutrito seguito di lettori fedeli, grazie anche a libri come "Captain Blood" (1922), "Bellarion the Fortunate" (1926) e "Venetian Mask" (1937). La scelta di scrivere in inglese, come ammesso da lui stesso, sarebbe dipesa dal proposito di emulare la ricchissima letteratura di età vittoriana.