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La Pastorale Della Chiesa Delle Persone Omosessuali

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Sappiamo, che da parte di Dio non ci sono problemi per perdonarci, perché lui è Misericordia. Ci ha perdonato tutti i nostri peccati là, sulla croce. Il suo sacrifico ha abbracciato passato, presente e futuro di tutti gli uomini della terra con tutti i loro peccati, perché: “[8] Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!” (Eb 13,8). Il suo sacrificio è perfetto, fatto una volta per sempre. Gesù sulla croce è morto per tutti, buoni è non buoni. Da noi dipende, che accettiamo o no il suo perdono.

Qualcuno può dirmi, che senso ha toccare la misericordia e il perdono di Dio come introduzione del problema “La pastorale della Chiesa delle persone omosessuali”? Prima di tutto vorrei sottolineare, che l’atteggiamento dovrebbe avere la Chiesa e tutti i cristiani verso le persone omosessuali, perché la Chiesa rappresenta Dio sulla Terra. In questo momento sarà utile ricordarci che cosa la Chiesa pensa dell’omosessualità: “2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni1, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati2. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati”3.

Nel formulare un giudizio morale sull’omosessualità4, il Catechismo della Chiesa cattolica usa i seguenti termini: “tendenze” , “relazioni”5, “atti”6 e “pratiche”7. Il 2396 CCC: “Tra i peccati gravemente contrari alla castità, vanno citati la masturbazione, la fornicazione, la pornografia e le pratiche omosessuali”. Pensando dell’omosessualità abbiamo di fronte due realtà. Prima è il peccatore e seconda è il peccato. Verso esse la Chiesa come Dio ha diversi atteggiamenti, direi opposti. La Chiesa come Dio ama il peccatore, ma condanna il peccato. Nella pastorale degli omosessuali la Chiesa si dovrebbe comportare proprio in questo modo: amarlo, ma questo non significa che è d’accordo con questo che lui fa.

PUBLISHER: TEKTIME