Argìa ha diciott’anni ed è innamorata di Fausto. Lo ama come si ama a quell’età, incondizionatamente, potentemente. Ma il ragazzo dovrà allontanarsi per anni dal paese in cui vivono, e Argìà finirà sposa di un altro uomo. Al ritorno di Fausto in paese, il destino beffardo che si è preso gioco di loro metterà l’uno di fronte all’altra, in questa nuova vita che non soddisfa nessuno dei due. La presa di coscienza di un amore impossibile travolgerà entrambi, lasciandoli così deboli e inermi di fronte alla realtà.
Beatrice Speraz (1839-1923) è stata una scrittrice italiana, conosciuta anche con lo pseudonimo maschile di Bruno Sperani. La sua carriera inizia nel mondo del giornalismo, grazie alle collaborazioni con i quotidiani "La Nazione" e "Gazzetta piemontese". Nel 1891 pubblica il suo romanzo più noto, "Tre donne". A questo seguirà una cospicua produzione letteraria, composta principalmente da romanzi e racconti, ma nella quale figura anche l'autobiografia "Ricordi della mia infanzia in Dalmazia". L'opera della Speraz è intrisa di critica sociale, dove trova ampio spazio la denuncia del ruolo subordinato della donna rispetto all’egemonia maschile, nonché un'accurata analisi psicologica che ha come oggetto proprio il rapporto uomo-donna.