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Conversazioni con Dio

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Beato John Henry Newman:“PuĂČ sembrare strano, ma molti cristiani trascorrono la loro vita senza alcuno sforzo di raggiungere una corretta conoscenza di se stessi. Si accontentano di impressioni vaghe e generiche circa il loro effettivo stato; se hanno qualcosa in piĂč di questo, si tratta di esperienze casuali, quali i fatti della vita a volte impongono. Ma nulla di esatto e sistematico, che non rientra nemmeno nei loro desideri avere.Quando dico che Ăš strano, non Ăš per suggerire che la conoscenza di sĂ© sia facile; Ăš quanto mai difficile conoscere se stessi anche parzialmente, e da questo punto di vista l’ignoranza di se stessi non Ăš una cosa strana. La stranezza sta nel fatto che si affermi di credere e di praticare le grandi veritĂ  cristiane, mentre si Ăš cosĂŹ ignoranti di se stessi, tenendo conto che la conoscenza di sĂ© Ăš una condizione necessaria per la comprensione di quelle veritĂ . Quindi non Ăš troppo dire che tutti quelli che trascurano il dovere di un abituale esame di coscienza, adoperano in molti casi parole senza averne il senso. Le dottrine del perdono dei peccati, e della nuova nascita dal peccato, non possono essere comprese senza una certa giusta conoscenza della natura del peccato, cioĂš, del nostro cuore. [
]“Dovremo sperimentare cos’ù il peccato nell’al di lĂ , se non ce ne rendiamo conto ora. Dio ci dĂ  ogni grazia per scegliere la sofferenza del pentimento, prima del sopraggiungere dell’ira ventura” “Ripeto, senza una qualche idea giusta del nostro cuore e del peccato, non possiamo avere un’idea giusta del governo morale, di un salvatore o santificatore”.