A volte, per capire il formicaio, conviene concentrarsi sulle sorti di una singola formica...
"Franziska" Ăš probabilmente uno dei romanzi piĂč rappresentativi della poetica di Fulvio Tomizza, giĂ autore, negli anni Sessanta, di una toccante trilogia sui profughi istriani del secondo dopoguerra. Ambientato fra il 1900 e il 1943 in quella che allora si definiva Venezia Giulia, esso segue le sorti di FranÄiĆĄka JoĆŸefa Skipac, figlia di un umile falegname slavo di San Daniele del Carso. Nel corso della sua movimentata esistenza, funestata dallâassenza di un grande amore ma ricca di eventi e di affetti, Franziska vedrĂ due guerre mondiali, il crollo dellâantico impero asburgico, lâascesa del fascismo e di Tito e la resistenza. Ma, piĂč di ogni altra cosa, vedrĂ il delicato equilibrio di una convivenza multietnica, vecchia di secoli, infrangersi drammaticamente contro la Storia del Novecento...
Fulvio Tomizza (1935-1999) nasce nella contrada di Materada, nel comune istriano di Giurizzani. Cresciuto in mezzo alle tensioni interetniche fra italofoni e slavi, con lâirrompere della Seconda guerra mondiale Ăš costretto a riparare a Trieste con la famiglia. Iscrittosi allâAccademia di Arte Drammatica e alla facoltĂ di Lettere di Belgrado, nel 1957 esordisce con i primi racconti, cui faranno seguito, di lĂŹ a poco, i romanzi della Trilogia Istriana: "Materada" (1960), "La ragazza di Petrovia" (1963) e "Il bosco di acacie" (1966). Ai suoi romanzi, che raccontano la difficile vita degli italiani di frontiera, Tomizza affianca unâoriginale produzione teatrale ("Vera Verk", "La storia di Bertoldo", "Lâidealista") e una serie di testi per lâinfanzia ("La pulce in gabbia", "Il gatto Martino"). Nel 1977, col romanzo "La miglior vita", si aggiudica il Premio Strega.