Pubblicato originariamente nel 1879, "Milano sconosciuta" raccoglie vari reportages precedentemente scritti dallâautore. Con uno stile schietto, che non lascia margini a perbenismi di sorta, Valera si lascia guidare dalle suggestioni di una Milano un poâ ombrosa, abitata da quel sottoproletariato urbano di cui lui stesso è stato sensibile esponente. Con lâintento di sconcertare il suo pubblico, egli delinea una vera e propria mappa dei luoghi del vizio meneghini â dai bordelli alle bische â denunciando al contempo la profonda iniquitĂ di una societĂ che fa finta di non vedere i disperati, i diseredati e i miserabili che affollano i sobborghi di Milano. Unâopera preziosissima, che ci regala una descrizione genuina delle miserie che affliggevano i poveri allâindomani dellâunitĂ italiana...
Paolo Valera (1850-1926) nasce a Como da una modesta famiglia di lavoratori. Sposati molto presto gli ideali progressisti, nel 1866 si arruola nellâesercito garibaldino per prendere parte alla Terza Guerra dâIndipendenza. Considerato fra i massimi esponenti della "seconda Scapigliatura", Valera fonda varie riviste dâispirazione socialista (La plebe, La folla) â che lo costringeranno anche ad alcuni periodi di esilio allâestero â e si afferma come giornalista e autore di romanzi a sfondo verista e naturalistico. Le sue opere piĂš note sono "Milano sconosciuta" (1879), "Gli scamiciati" (1881), "Amori bestiali" (1884) e "La folla" (1901). Poco prima di morire, ridotto ormai ad una condizione di indigenza, scrive una controversa biografia di Mussolini, che desterĂ reazioni violente sia da parte del regime che del fronte socialista.