Pubblicato a puntate sulla rivista LâAvvenire di Sardegna (1887-1888), âLa bella di Cabrasâ è uno dei romanzi piĂš importanti di Enrico Costa, col quale lâautore riesce a far conoscere ai suoi lettori la zona pianeggiante del Campidano, troppo spesso messa in ombra dalla Barbagia e dalla Gallura. Lâaffascinante Rosa, conosciuta da tutti come la Bella di Cabras, lascia il suo villaggio costiero per addentrarsi nellâentroterra e servire una casa di nobili a Oristano. La sua bellezza, tuttavia, le farĂ vivere ogni sorta di tormento, precipitandola in una passione che non potrĂ svincolarsi da un iniquo senso di colpa. Una storia drammatica, intrisa di suggestioni folkloristiche e sempre sospesa fra realtĂ e leggenda, in cui la penna di Costa riesce a infondere tutto il proprio amore per la Sardegna e per la sua millenaria tradizioneâŚ
Enrico Costa (1841-1909) nasce a Sassari, figlio di un musicista genovese che muore quando lui ha appena quindici anni. Costretto cosĂŹ ad abbandonare gli adorati studi, farĂ moltissimi lavori per mantenere la famiglia, finendo per essere impiegato in banca e, negli ultimi anni di vita, tesoriere della Banca di Sassari. Nonostante una fitta carriera lavorativa, comunque, Costa coltiverĂ sempre la propria indole letteraria e, soprattutto, il proprio amore smodato per la Sardegna. Dopo aver esordito col suo primo racconto (âStoria di un gattoâ, 1863), si specializza ben presto nel romanzo storico, di cui sarĂ sempre considerato uno dei maggiori esponenti sardi. Oltre allâimportantissima compilazione enciclopedica âSassariâ (1885), infatti, pubblica romanzi di grande rigore storiografico come âIl muto di Galluraâ (1884), âRosa Gambellaâ (1897) e âAdelasia di Torresâ (1898).