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Storia di una capinera

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Sicilia, metà Ottocento. A causa della difficile situazione economica della famiglia, Maria viene fatta entrare in un convento di clausura all'età di sette anni. Maria non è che una bambina che si sta per affacciare al mondo ma già vede la propria vita scivolare via, persa in un vortice crescente di claustrofobia. Col passare degli anni, le quattro mura del convento le sembreranno sempre di più quelle di una prigione, espressione di una punizione ingiustificata. In seguito a un’epidemia di colera, però, Maria ha l'inattesa possibilità di tornare a casa. Per la prima volta dopo tanto tempo, riassaporerà il mondo, ritroverà sensazioni perdute, scoprirà sentimenti sconosciuti— ma soprattutto incontrerà Nino, un suo coetaneo, e da lì niente sarà più come prima...

Giovanni Verga (1840—1922) è considerato uno dei padri della letteratura italiana. Massimo esponente della corrente letteraria del verismo e autore di racconti, testi teatrali e romanzi, è riuscito a riportare con estremo realismo le condizioni di vita delle classi meno agiate. Le sue opere, tra le quali ricordiamo anche 'Mastro Don Gesualdo' e 'Rosso Malpelo', influiranno non solo sulla letteratura, ma anche sul cinema della prima metà del Novecento. I grandi maestri del Neorealismo, come Vittorio de Sica e Roberto Rossellini, riprenderanno infatti temi simili a quelli affrontati da Verga nei suoi scritti.