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La conquista di Roma

E-book


Francesco Sangiorgio è un giovane politico lucano, da poco approdato a Roma per ricoprire la carica di parlamentare. Il suo arrivo nella Capitale si configura come una "conquista" sotto più punti di vista: è il coronamento del proprio brillante eloquio, grazie a cui riesce ad accattivarsi ogni possibile uditorio, ma è anche l’avventura proibita di un amore impossibile: quello per la bella moglie di un ministro che lo ha preso in simpatia. Pubblicato nel 1910, "La conquista di Roma" è un romanzo polemico, vivace, sanguigno, che si scaglia contro la deprimente vacuità dei politicanti e la decadente vita salottiera dell’alta società capitolina. Matilde Serao – grazie anche all’indole di una grande giornalista – non fa sconti a nessuno: il suo disprezzo per la vanità è secondo soltanto alla profonda empatia con cui riesce ad inventare personaggi e situazioni, che, per quanto biecamente "strapaesani", rappresentano la sintesi perfetta di una certa italianità.

Matilde Serao (1856-1927) nasce a Patrasso ma cresce a Napoli, dove manifesta un precoce interesse per la letteratura. Nel 1882 si trasferisce a Roma, iniziando a collaborare come cronista al "Capitan Fracassa" e conoscendo il futuro marito Edoardo Scarfoglio. Sarà con lui, quindi, che coronerà l’ambizione di dirigere un giornale. Nel corso della loro lunga relazione – da cui nasceranno quattro figli – i coniugi fonderanno vari quotidiani, il maggiore dei quali sarà Il Mattino (1892). Dopo una burrascosa separazione, Matilde crea un proprio giornale, Il Giorno (1903), e dà vita ad un nuovo sodalizio, sentimentale e professionale, col giornalista Giuseppe Natale. Matilde Serao è stata, oltre che importantissima giornalista, anche scrittrice prolifica, pubblicando vari romanzi e raccolte di racconti. Muore nel 1927, poco dopo che Mussolini in persona ne bloccò la candidatura al Premio Nobel per la Letteratura.