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Saul

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Scritta nel 1782, "Saul" è una delle tragedie più note di Vittorio Alfieri. Tratta da un celebre episodio biblico, l'opera si incentra sulle ultimissime ore di vita di Saul, vecchio re d’Israele caduto ormai nell’empietà e incapace di accettare l’ascesa del più giovane David. Costretto a riammettere David allo scopo di combattere il proprio nemico comune – i Filistei – Saul si rende conto, pur nella follia, che solo un gesto disperato potrebbe definitivamente riscattarlo, agli occhi di Dio come a quelli del suo popolo.

Una tragedia estremamente moderna, se si considera che lo psicanalista Carl Gustav Jung (1875-1961) la analizzò al preciso fine di individuarvi l’archetipo di un io spezzato, che, nel corso dei cinque atti, riassembla i pezzi in cui si è scomposto per ritrovare una parvenza di unità. Un classico imperdibile.

Vittorio Amedeo Alfieri (1749-1803) nasce ad Asti da una nobile casata comitale. Già bambino estroverso e volitivo, descriverà i primi noiosi anni di vita come i "nove anni di vegetazione", e quelli trascorsi all’Accademia Reale di Torino come gli "otto anni di ineducazione". Dal 1766 al 1774 serve come alfiere nell’esercito piemontese, dedicandosi poi a lunghi anni di viaggi per tutta l’Europa, fra amori contrastati e duelli sanguinosi. Nel 1777 rinuncia alla cittadinanza piemontese e conosce la contessa d’Albany Luisa, donna il cui amore lo accompagnerà per sempre. Di ideali libertari, simpatizza inizialmente per la Rivoluzione Francese, ma trascorre gli ultimi anni a Firenze in ostinato isolamento dalle vicende napoleoniche. Considerato fra i capostipiti italiani del classicismo e del romanticismo, è autore di innumerevoli opere, fra cui si devono citare almeno le tragedie più note come "Filippo", "Maria Stuarda" e "La congiura de ‘Pazzi".