"I miei occhi hanno paura – disse come se parlasse a qualcuno – Paura di che cosa?"
Pubblicato da Sonzogno nel 1938, "I miei occhi hanno paura" raccoglie venti racconti di vita quotidiana, scritti nell’inconfondibile stile che ha reso Maria Volpi Nannipieri (in arte Mura) una delle scrittrici più celebri della prima metà del Novecento. Difficile non farsi conquistare dalla prosa elegante, bilanciata e mai banale, con cui l’autrice bolognese ha saputo allestire alcune brevi perle nere di malinconia. A fare da padrone, nel libro, sono i personaggi femminili: perennemente animate dalla voglia di lavorare, di mettersi in gioco in un mondo che sembra non comprenderle, le donne descritte da Mura sono figure dotate da una forza intimamente umana, che si esprime anche – e soprattutto – nei momenti di fragilità...
Maria Assunta Giulia Volpi Nannipieri (1892-1940) nasce a Bologna, ma già nel 1897 si trasferisce con la famiglia a Livorno. Impegnata fin da giovanissima nel giornalismo, nel 1920 prende casa a Gavirate e inizia a farsi notare come autrice di romanzi d’appendice, ma anche come sceneggiatrice, elzevirista e cronista. Nota al grande pubblico con lo pseudonimo "Mura", negli anni ’30 si attira addosso la censura fascista, a causa di due romanzi incentrati sull’amore multietnico. Fra i suoi molti lavori – tutti pubblicati dall’editore Sonzogno – si possono citare "Agazur innamorata", "Le infedeli" e "Quattro ragazze sull’erba". Muore, a soli quarantotto anni, a causa di un incidente aereo nei cieli di Stromboli.