"Da Custoza in Croazia. Memorie dâun prigioniero" venne pubblicato anonimamente da Giuseppe Bandi nel 1866, subito dopo la propria esperienza nella Terza Guerra dâIndipendenza italiana. Dopo aver combattuto a Custoza, lâavventuroso scrittore Ăš ferito e fatto prigioniero dagli austriaci, che lo fanno internare in Croazia. Mescolando abilmente la realtĂ storica con la finzione letteraria, Bandi firma â quasi senza accorgersene â una delle pietre miliari della letteratura risorgimentale: tanto piĂč preziosa oggi, a distanza di un secolo e mezzo dai fatti narrati, vista la chiarezza con cui vengono raccontati gli eventi e descritte le scenografie di un fatto epocale come la nostra epopea indipendentista.
Giuseppe Bandi (1834-1894) nasce a Gavorrano, figlio di un funzionario del Granducato di Toscana il cui lavoro lo porta a trascorre lâinfanzia in varie parti della regione (Arezzo, Lucca, Siena). Attivo fin da giovanissimo nella locale cellula della Giovine Italia di Mazzini, Ăš arrestato per la prima volta nel 1857, e poi incarcerato per un anno a Portoferraio fino a quando, con la fuga del Granduca Leopoldo II, non si arruola nellâesercito sabaudo. Partecipa quindi da volontario allâimpresa garibaldina dei Mille (1860) e poi alla Terza Guerra dâIndipendenza (1866). Nel 1870, tornato alla vita civile, si dedica alla scrittura e, soprattutto, al giornalismo, dirigendo la Gazzetta Livornese e fondando il quotidiano Il Telegrafo. Di ideali patriottici ma conservatori, verrĂ assassinato dallâanarchico Oreste Lucchesi in un attentato a Livorno. Ă autore di "Da Custoza in Croazia" (1866) e "I Mille, da Genova a Capua" (1902), due fra le piĂč importanti opere memorialistiche sul Risorgimento.