In una Parigi decadente e lussuriosa, una passione durata tre notti lascia un segno indelebile nel cuore della protagonista. Decisa a rintracciare il misterioso uomo, scopre che egli si è arruolato nella Legione Straniera, e si avventura cosĂŹ in un viaggio disperato alla sua ricerca. Pubblicato nel 1916, âMimĂŹ Bluette fiore del mio giardinoâ rappresenta lâopera piĂš emblematica dello stile e dellâestetica di Guido da Verona, maestro della letteratura erotica del proprio tempo e giĂ autore del fortunato âColei che non si deve amareâ. Una lettura obbligata per tutti coloro che amano i fasti della Belle Ăpoque e le atmosfere dannunziane dei primi anni del NovecentoâŚ
Guido Verona (1881-1939) nasce nel comune modenese di Saliceto Panaro da una famiglia ebraica. Dopo aver esordito come poeta dannunziano (âCommemorazione del fatto dâarme di Brichettoâ, âI frammenti di un poemaâ e âBianco amoreâ), nel 1911 pubblica âColei che non si deve amareâ, primo di una lunga serie di romanzi dâappendice che otterranno uno straordinario successo di pubblico. Aggiungendo al suo nome la particella âdaâ â cosĂŹ da ricalcare la forma dei cognomi ebraici medievali â Verona dĂ alle stampe veri e proprie bestseller come âSciogli la trecciaâ, âMaria Maddalenaâ e, soprattutto, âMimĂŹ Bluette fiore del mio giardinoâ, che nel 1922 raggiunge lâimpressionante tiratura di 300.000 copie. Attestatosi come lâautore piĂš venduto degli anni Venti, trascorre gli ultimi anni in un rapporto ambivalente col regime fascista. Non è mai stato chiarito se la sua morte sia avvenuta per suicidio (in polemica con le leggi razziali) o per lâaggravarsi dellâangina pectoris che lo affliggeva.