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Pietro e Paolo

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In questo suo grande romanzo – pubblicato nel 1924 e dimenticato troppo presto – Mario Sobrero condensa le ambivalenze e i timori della borghesia italiana ai tempi del regime fascista. Partendo da una contrapposizione apparentemente semplice (che, non a caso, è valsa all’opera un accostamento al film "Novecento" di Bernardo Bertolucci), "Pietro e Paolo" narra le vicende di due cugini, diversi per carattere ed estrazione sociale. Proletario per nascita, ma operaio per necessità, Pietro è l’esatto opposto di Paolo, che, al contrario, è figlio di un importante avvocato e che prende parte in prima persona all’impresa di Fiume.

Mario Sobrero nasce a Torino nel 1883. Affermatosi fin da giovane come giornalista, collabora in qualità di redattore alla Gazzetta del Popolo. È noto soprattutto per la sua produzione letteraria, che spazia dal romanzo ("Pietro e Paolo", "Violetta di Parma") alla novella ("L’addio dell’angelo"). Nel 1932 pubblica un volume di impressioni sulla città di Roma, sua patria d’elezione e luogo in cui morirà nel 1948.