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Momenti della vita di guerra : dai diari e dalle lettere dei caduti 1915-1918

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La Prima Guerra Mondiale non è stata solo una pagina della storia europea - e di conseguenza italiana - ma ha rappresentato anche l'enorme trauma collettivo di un popolo che ha scoperto la propria consistenza di comunità, pur in abissali differenze da regione a regione, attraverso la violenza e la barbarie. Per certi versi una perversione ab initio del comune sentire che avrebbe dovuto costituire la base nazionale del vivere insieme di milioni di italiani. Adolfo Omodeo, storico prima gentiliano e poi crociano, raccoglie e commenta alcune delle più commoventi lettere dal fronte. È l'occasione per ridare corpo e dimensione umana al disumano. Decine di migliaia di giovani vite bruciate nel grande rogo di una guerra in gran parte voluta da altri e sicuramente decisa altrove. Sono pagine commoventi che rappresentano una sorta di colossale confessione nazionale, un catalogo di paure, terrori, ingenuità, disperazione, ma anche slancio vitale.

In anni in cui la guerra torna ad ardere in Europa, le parole che ancora gridano - e forte - da trincee vecchie di un secolo e mai cicatrizzatesi davvero sono un monito straordinario che esalta il valore della pace e della vita umana.