Rappresentata ad Atene nel 421, quando stava per concludersi la prima fase della guerra del Peloponneso, "La Pace" è una delle più graffianti, poetiche e amare commedie di Aristofane. C'è il contadino attico Trigeo che ascende all'Olimpo in groppa a un gigantesco scarafaggio per trovare la pace ma lo trova vuoto, perché gli dei lo hanno abbandonato; c'è Ammazza (la guerra) che tiene in schiavitù Pace e medita di distruggere tutte le città greche. Trigeo, con l'aiuto del coro, formato di contadini, cercherà di porre fine al conflitto. Aristofane mette in scena il dramma della guerra e l'unico antidoto possibile alla violenza: il riso. L'opera nacque in un clima di speranza e ottimismo per il futuro: quello stesso anno era stata firmata la pace di Nicia, una tregua cinquantennale, che nel giro di pochi anni si sarebbe rivelata tuttavia illusoria.