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In basso

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"A Napoli la camorra, in Sicilia la mafia, a Torino la cocca, a Milano la teppa, a Firenze i ciompi, a Bologna ed in Romagna i buli, a Venezia i tosi. Con Gennaraccio, Roma ebbe i soci del punterolo, a cui si collegò la società della subbia". In una Roma malfamata, i cui poli di gravità spaziano dal vecchio Ghetto ai Monti, ribolle un sottobosco di sfaccendati e piccoli delinquenti. Con la penna vivida che l’ha reso celebre, Ulisse Barbieri ci tramanda così una memoria spessa, carica di umanità, di quel mondo sommerso ma al contempo vivacissimo. Impreziosita da un affettuoso "schizzo" biografico, opera dell’amico Edmondo De Amicis, la presente edizione del romanzo "In basso" (1885) conquisterà anche chi lo scopra ora, a distanza di un secolo e mezzo da quell’Italia e da quella Città Eterna...

Ulisse Barbieri (1842-1899) nasce a Mantova da una famiglia borghese. Attivo fin da giovanissimo nelle lotte antiaustriache, a sedici anni viene arrestato e condannato a quattro anni di carcere. Successivamente si arruola volontario fra i Cacciatori delle Alpi, agli ordini di Garibaldi, e combatte varie battaglie (1866). Trasferitosi a San Benedetto Po, inizia a svolgere una frenetica attività letteraria, avvicinandosi intanto al socialismo e all’anarchismo. Proprio per sfuggire a un nuovo arresto, emigrerà per qualche anno in Brasile, facendo infine ritorno a San Benedetto Po tre anni prima della morte. È stato autore di poesie, romanzi, drammi, libretti d’opera e commedie, ma è noto soprattutto per le opere "Lucifero: fantasia romantica" (1871) e "In basso" (1885).