Emilio Digliani altro non è che uno Scapigliato. Ha come da copione i capelli troppo lunghi, la barba incolta, e frequenta compagnie di strada, giovani esponenti di velleità artistiche e alcolemiche che un figlio di un medico dovrebbe ricacciare. Invece lui le abbraccia da inguaribile decadente qual è—il look c’è, l’aura passionale del derelitto lo accompagna ovunque lui vada, e il fascino della malnutrizione e delle occhiaie gli fa persino fare colpo. La signora Noemi Firmani Del Poggio lo vede e non riesce a resistergli. La cosa è reciproca però: i due si innamorano a prima vista. Solo che c’è tutta quella situazione del marito di lei, della cugina che auspica allo scandalo per agguantarsi l’eredità di famiglia, senza dimenticarsi della tensione con gli austriaci che incombe sulla Milano dell’epoca; insomma, la faccenda non è delle più facili. E infatti, le cose non fanno altro che complicarsi.
Carlo Righetti, comunemente noto con il suo nome d’arte Cletto Arrighi (1828-1906), è stato uno scrittore italiano. Esponente più noto del movimento degli Scapigliati, l’interpretazione italiana della vita bohemien parigina, la sua figura letteraria è molto legata al Risorgimento e all’Unità d’Italia.