Pubblicato nel 1869 dallâeditore milanese Treves, "Tra le spine" è il secondo libro scritto dal romagnolo Cesare Donati. Antonio Fallini, detto Patroncio, è stato seminarista e soldato napoleonico, pizzicagnolo e vinaiolo, ma ora è soltanto lâombra di sĂŠ stesso, un uomo in preda allâalcolismo che non controlla piĂš il proprio comportamento. Una sera, sotto i fumi dellâalcol, aggredisce una ragazza con una neonata fra le braccia, provocando involontariamente la morte della bambina. Ă da questo fattaccio che prende le mosse una storia di fame e miseria, di amori intensi e ostilitĂ risolte in violenza. Con uno stile garbato e intriso di ironia, Donati confeziona un romanzo di ambientazione umile, in cui però la speranza è sempre lâultima a morire. Una lettura imperdibile per chiunque voglia riscoprire uno degli autori piĂš interessanti dellâOttocento italiano.
Cesare Donati (1826-1913) nasce a Lugo, non lontano da Ravenna. Dopo essere riuscito a studiare legge, nonostante gli sconvolgimenti politici e le magre finanze, si dedica allâattivitĂ di pubblicista e narratore (mantenendosi tuttavia come precettore privato). Vive tra Firenze, Torino e Roma, collaborando con vari quotidiani (LâEco dâEuropa, Lo Spettatore, LâIndipendenza, Nuova Antologia) ed entrando nella burocrazia del neonato Regno dâItalia. Il suo esordio, "Arte e natura. Diritto e rovescio", risale al 1858. Vi faranno seguito molti romanzi di ascendenza tardo-romantica, sempre in bilico fra humour e sentimentalismo. Fra i titoli piĂš noti si possono citare "I bozzetti romani" (1884), "Foglie secche" (1875), "Per un gomitolo" (1879) e "Storie bizzarre" (1888).