Il vicequestore Giulia Ferro torna a Milano, attratta dalla città che sa di odiare, ma che al contempo non può fare a meno di amare. Dovrà indagare sull’enigmatico omicidio di un’anziana vedova, suocera di un assessore regionale celebre per il suo cinico trasformismo politico. In occasione di questo suo ritorno nel capoluogo lombardo, Giulia farà i conti col passato: in particolare, col ricordo di una vecchia amica e compagna di università , uccisa in modo altrettanto misterioso... Sospesa fra le indagini sul caso milanese e fra quelle – condotte in privato – sulla sparizione dell’amica, Giulia si muove così fra gli spettri di una metropoli oscura e i ricordi che la legano al Lago Maggiore e al Lago d’Orta, sua terra d’infanzia. A guidarla, solo un cuore in subbuglio, che le impedisce di dormire e che chiede di poter esplodere in tutta la sua rabbia...
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Marina Visentin è nativa di Novara, ma da quasi trent’anni vive e lavora a Milano. Laureatasi in filosofia, ha lavorato come copywriter, consulente editoriale, traduttrice e giornalista, firmando testi di critica cinematografica, filosofia e psicologia. Ha esordito con "Biancaneve" (2010), una fiaba a sfondo noir, cui ha fatto seguito il primo thriller psicologico, "La donna nella pioggia" (2017).