"Il castello dei desideri" (1906) rappresenta un romanzo importantissimo della letteratura nostrana, lodato a piĂč riprese da alcuni fra i maggiori intellettuali italiani (fra cui spicca, senzâaltro, Eugenio Montale). Fortemente influenzato dallâestetica dannunziana, esso si incentra sulle vicende di tre personaggi i quali, per una ragione o per lâaltra, incarnano a tutti gli effetti il topos nietzschiano dellâOltreuomo. Emblematico della scrittura di Benco â nonchĂ© della sua precoce adesione, non solo alla piĂč schietta italianitĂ , ma anche alle sue varianti piĂč moderne â il presente volume non deluderĂ le aspettative di chiunque ami immergersi nelle atmosfere di inizio Novecento, nĂ© tantomeno di quanti apprezzano Gabriele DâAnnunzio...
Enea Silvio Benco (1874-1949) nasce a Trieste da una famiglia benestante. Nel 1890, a causa della morte del padre e dei conseguenti problemi economici, Ăš costretto a lavorare, riuscendo a farsi assumere come giornalista da varie riviste triestine (LâIndipendente, Il Piccolo). Nel 1904 sposa Delia de Zuccoli, da cui avrĂ la figlia Aurelia. Fra il 1916 e il 1918, a causa delle sue attivitĂ irredentiste, Ăš imprigionato dalle autoritĂ austriache. Successivamente allâannessione di Trieste allâItalia, mantiene una certa freddezza nei confronti del fascismo, al quale rifiuterĂ sempre di tesserarsi. Dopo essere riuscito a mantenere per anni un qualche modus vivendi, nel 1943 Ăš forzato dai fascisti a ritirarsi a Turriaco, cittadina in cui rimane fino alla morte.