"Lacrime di sangue", pubblicato per la prima volta nel 1919, raccoglie una compagine variegata e originale di testi, che spaziano dalla novella in senso classico alla commedia, dal memoriale alla critica letteraria. Quindici testi che traspirano brillantezza e voglia di vivere, disprezzo delle noiose certezze borghesi e ricerca di una giustizia che sia di questo mondo, e non soltanto un orpello metafisico. La vita umana è descritta da Mariani secondo le più varie gradazioni e dalle più diverse angolazioni: amore, tradimenti, fede, alienazione, fuga, sono solo alcuni dei moltissimi temi che sembrano quasi scalpitare, per uscire dalla sua penna infervorata. Come scrive lui stesso, in "Per l’ultima volta", "Io penso. E a modo mio. E la mia arte è costruita sulla base di un mio pensiero politico e sociale" ...
Mario Mariani (1883-1951) nasce a Roma. Cresciuto a Solarolo, ultima i suoi studi nella capitale. Nel 1907 decide di trasferirsi a Berlino, dove inizia a lavorare come corrispondente. Nel 1911 sposa la ballerina Maria Biondi, da cui si separa già durante la Prima Guerra Mondiale (combattuta in prima linea come ufficiale degli Alpini). Trasferitosi a Milano, pubblica i primi racconti e, dopo aver fondato varie riviste, abbandona definitivamente l’Italia in polemica con l’ascesa del fascismo. Dopo lunghe peregrinazioni, trascorrerà gli ultimi anni in Sud America, morendo a Rio de Janeiro. La sua produzione letteraria, che spazia dalle poesie giovanili alla narrativa, è stata pubblicata integralmente da Sonzogno (1947-1951) e consta di titoli di grande valore, come "Antelucano", "Sott' la naja. Vita e guerra d'alpini" e "Vent’anni dopo".