We matter : La fine delle oppressioni

Nel saggio l'autrice ci mostra come il razzismo si interseca ogni giorno con tantissime varianti discriminatorie presenti nella vita di tutti, e ci invita ad espandere la nostra consapevolezza di come le condizioni che consideriamo «normali» siano in realtà il frutto di un'evoluzione storica.

La maggioranza delle persone rifiuta l'oppressione, la disuguaglianza e la discriminazione. Per molti uomini e persone bianche, etero e non disabili, è però più facile rimanere in silenzio che sfidare attivamente i sistemi che li hanno costruiti come superiori, o anche semplicemente accorgersi che godono di un costante privilegio. Ma secondo Emilia Roig per cambiare lo stato delle cose al di là degli slogan e delle giornate di solidarietà le persone che fanno parte dei gruppi dominanti devono essere in grado di sopportare che i gruppi minoritari le rimproverino; devono essere in grado di accettare le emozioni negative che ne derivano, come la rabbia, la frustrazione e il risentimento.

Nel saggio l'autrice espande la nostra consapevolezza di come le condizioni che consideriamo «normali», la suddivisione dei compiti in famiglia, il corpo maschile assunto come standard in medicina, lo stigma della colpa per chi ha vissuto l'esperienza del carcere, siano in realtà il frutto di un'evoluzione storica, sottolineando che il nostro mondo potrebbe essere completamente diverso. Un primo passo per cambiare è smettere di ignorare il dolore che l'oppressione provoca.

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