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A quarantacinque anni

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Pubblicato per la prima volta su Nuova Antologia nel 1874, "A quarantacinque anni" è un racconto con cui Emilia Ferretti Viola – nota anche come Emma – affronta il delicato argomento dell’adulterio. Siamo in Lombardia, fra Milano e il Lago Maggiore, dove un’avvenente e giovane contessa, per sfuggire a un marito soffocante, intavola una pericolosa relazione col proprio avvocato, un uomo di mezza età, già sposato e padre di famiglia. L’amore, purtroppo, sembra non essere mai stato considerato importante, nei rispettivi matrimoni: eppure esso esiste, così come il puro desiderio, e non si vi si può resistere nemmeno quando si tratta di fare qualcosa di socialmente sbagliato. Basterà l’incontro della contessa con la moglie legittima dell’amante, per rinunciare a un sentimento così profondo ed evidentemente necessario?

Emilia Ferretti Viola (1844-1929) nasce a Milano. Meglio nota con lo pseudonimo Emma, è considerata una pioniera del femminismo italiano, grazie, se non altro, al famigerato romanzo "Una fra tante" (1878), con cui ha messo in luce l’ipocrisia della società italiana rispetto al tema della prostituzione. Altre sue opere sono "La leggenda di Valfreda" (1877) e "A quarantacinque anni" (1874).