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La leggenda di Valfreda

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In un antico castello, inerpicato fra le ridenti valli del Tirolo e un lago carico di leggende popolari, vive da secoli la gloriosa casata dei conti Ardenberg. Le dicerie dei contadini tramandano la storia di una contessa che, tanto tempo fa, avrebbe tradito il marito con un paggio, incorrendo così nella sua brutale vendetta. Ma oggi, nel XIX secolo, sembrano non esserci più né fantasmi né sanguinolente rese dei conti. Il conte Ottone, alla notizia dell’adulterio della contessa Beatrice con un pittore, decide di escogitare un modo diverso, per vendicarsi, senza ricorrere alla barbarie dei propri antenati. Il figlio nato dal tradimento, Gualberto, sarà infatti costretto a farsi prete e sottostare alla tirannide del vecchio conte e del figlio legittimo Ermanno, andato in sposa a una nobile di miserabile casata. Una tragedia che sembra collegare i vari secoli, dal Medioevo alle soglie del Novecento, senza comunque perdere lo smalto di un’epopea d’altri tempi.

Emilia Ferretti Viola (1844-1929) nasce a Milano. Meglio nota con lo pseudonimo Emma, è considerata una pioniera del femminismo italiano, grazie, se non altro, al famigerato romanzo "Una fra tante" (1878), con cui ha messo in luce l’ipocrisia della società italiana rispetto al tema della prostituzione. Altre sue opere sono "La leggenda di Valfreda" (1877) e "A quarantacinque anni" (1874).