Denaro falso, racconto in due parti scritto non prima del 1904, fu pubblicato postumo nel 1911. Da subito venne considerato una requisitoria contro il denaro, inteso come strumento di corruzione individuale e sociale. In realtà è molto più di questo: è la continuazione ideale dell'ultimo grande romanzo di Tolstoj, Resurrezione, che si conclude con l'affermazione del potere di redenzione del Vangelo. Anche qui la forza della sacra scrittura viene sostenuta con decisione dall'autore, in contrapposizione al potere di corruzione del denaro. L'interminabile catena di eventi causati da un singolo peccato giovanile si intreccia con una ben più potente catena di eventi originati dalla bontà, e da questa viene distrutta e trasformata.