Prima del tumulto eroico de I Sepolcri e delle tempeste de Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis, c'è l'anima nuda e appassionata di Ugo Foscolo. In queste pagine, il grande poeta si svela non nel gesto pubblico e monumentale, ma nell'intimità lirica del sonetto. Dodici gioielli di perfezione formale che racchiudono un universo di sentimenti contrastanti: l'angoscia esistenziale, il tormento dell'esilio, il culto della bellezza classica, il fuoco della passione amorosa e la disperata ricerca della fama come unica risposta all'inesorabile scorrere del tempo.
Da "Alla musa" a "In morte del fratello Giovanni", da "A Zacinto" a "Alla sera", questi componimenti condensano in quattordici versi l'essenza del Romanticismo e del Neoclassicismo. Sono il diario lirico di un uomo in fuga, un naufrago esistenziale che trova nella perfezione della poesia un approdo momentaneo al suo dolore.
I Sonetti non sono solo l'anticamera di opere maggiori, ma la chiave per comprendere il cuore segreto di Foscolo: la matrice di tutto il suo dolore e di tutta la sua sublime ispirazione.










