Corpi che si sfiorano, uomini che si cercano, desideri che esplodono senza preavviso. Questa raccolta di racconti erotici firmati da Manuel García mette al centro la virilità maschile: sguardi che pesano più delle parole, gesti che si trasformano in inviti, incontri che non chiedono permesso. È erotismo crudo, diretto, mai zuccherato — dove l’uomo desidera l’uomo con tutta la sua forza.
Il racconto che dà il titolo al libro, E infilò la Mano nei miei Pantaloni, ci porta in un bar di provincia, tra bicchieri e sguardi sospesi. Giuliano, venticinquenne con il cuore ferito, cerca conforto. Augusto, barista maturo, lo osserva con attenzione e capisce subito che è lì per farsi trovare. Un gioco di ruoli, un incontro che nasce dall’istinto e cresce nella concretezza del bisogno: due uomini, due corpi, una stanza sul retro che diventa un’arena di piacere.
«Il locale era vuoto. Senza una parola, Giuliano gli scivolò accanto, la mano che si insinuava sotto i pantaloni, tra la stoffa e la pelle calda. Augusto lo guardò negli occhi, mentre le dita stringevano, soppesavano, accarezzavano. Nessuno intorno. Solo il respiro che diventava più pesante, più urgente. Non serviva altro.»
Racconti che sanno di pelle, di sudore, di voglia trattenuta troppo a lungo. Pagine che non cercano giustificazioni ma solo verità carnale, fatta di corpi maschi che si appartengono per un’ora, per una notte, forse per sempre.
Un libro che non promette amore romantico, ma incontri veri, pulsanti, inevitabili.
Il resto — lo scoprirai quando qualcuno, senza avvisare, ti infilerà la mano nei pantaloni.