Uomini virili, silenziosi, a volte ruvidi, capaci di far esplodere il desiderio nei momenti più inaspettati: Manuel García racconta l’erotismo maschile con uno stile diretto e sensuale, dove corpi, sguardi e sfioramenti diventano la lingua del piacere. L’ambientazione è concreta, i gesti potenti, la tensione palpabile. Non è pornografia: è erotismo virile, intenso, reale.
Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Il Padrino dello Sposo, Filippo si prepara al giorno più importante della sua vita, ma la tensione è troppo forte da contenere. Il suo testimone di nozze, Armando, entra con uno sguardo deciso e una mano esperta: tra carezze audaci e sospiri trattenuti, l’amicizia si trasforma in desiderio, la stanza diventa un campo di gioco per corpi e sensazioni.
Scena evocata: la luce del mattino illumina il letto disfatto, la pelle accarezzata, i respiri che si intrecciano. Ogni tocco è un brivido, ogni gesto carico di promesse proibite. L’aria vibra di tensione e anticipazione.
Il matrimonio può aspettare: il desiderio non conosce regole. Manuel García lascia sulle pagine il gusto del proibito e la forza di un piacere che non può essere ignorato.