Uomini veri, virili, a volte silenziosi, altre ruvidi, che accendono il desiderio con uno sguardo o un tocco. Manuel García racconta l’erotismo maschile senza filtri: tensione, potenza e bisogno emergono in ambientazioni concrete, tra corpi caldi e sguardi che parlano più delle parole. Non è pornografia, ma virile erotismo, dove l’uomo desidera l’uomo — crudo, diretto, sensuale.
Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Sempre più Porcellino, la mattina si apre con un’eccitazione segreta e proibita. Fabio, solo in casa, lascia che il desiderio prenda il sopravvento: ricordi di incontri furtivi, mani che esplorano, piacere che cresce fino a sopraffarlo. Ma l’attesa di Giuseppe, l’uomo più grande e deciso che lo osserva da giorni in palestra, aggiunge una tensione nuova, pronta a trasformare l’istante in una passione irrefrenabile.
Scena evocata: il bagno illuminato dalla luce tiepida del mattino, il corpo nudo che si muove tra acqua e vapore, mani che cercano e trovano. Un bacio improvviso, un assaggio, un respiro condiviso che amplifica ogni brivido. Ogni contatto è promessa, ogni sguardo sfida. L’aria trema di desiderio.
Il piacere non si nasconde, non si scusa: resta, scivola, brucia. Manuel García lascia sulle pagine il sapore del proibito, la forza del desiderio e la promessa di altre mattine da vivere sempre più… porcellino.